BRICIOLO

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DEDICATO A BRICIOLO, ALLA SUA SOFFERENZA, ALLA SUA MORTE.
DEDICATO A CHI NEGA INFORMAZIONI SU DI LUI COME SU INFINITI ALTRI.
DEDICATO ALLE ASSOCIAZIONI ED AGLI "ANIMALISTI" CONNIVENTI.
CONTRO IL TRAFFICO DEI NOSTRI RANDAGI E LA LORO VENDITA A IGNOTI

giovedì 16 dicembre 2010

GERMANIA:organizzazioni animaliste abilitate al commercio professionale di animali

E' stata pubblicata ieri su facebook una nota molto interessante e che richiederebbe molti approfondimenti ma che per ora propongo semplicemente così com'è stata diffusa su FB.

La nota evidenzia aspetti essenziali delle "associazioni animaliste" tedesche e spiega come i traffici di cani e gatti dall'Italia verso la Germania siano facilitati dal non rispetto di tali associazioni,delle leggi vigenti.
Queste associazioni, sono in realtà: organizzazioni animaliste abilitate al commercio professionale di animali.
La tassa di cessione dei cani di cui qui si parla, la "Schutzgebuehr" và generalmente da un minimo di 150 euro, caso rarissimo, ad un massimo di 350 euro. Nell'articolo si parla di 250.000/400.000 cani importati in anno, facciamo un ipotesi di 300.000 cani venduti a 250 euro l'uno e pensiamo se non possa essere un buon affare considerando che vengono presi più o meno a costi zero, nei paesi da cui vengono così abbondantemente prelevati "per pietà" .......
Ancora una piccola precisazione: la LAV  dell'articolo è un'organizzazione per la tutela del consumatore in Germania e niente ha a che vedere con la LAV associazione animalista.

Germania: La normativa UE non viene rispettata - Importazioni illegali di animali (randagi)



pubblicata da Genny D'amore il giorno mercoledì 15 dicembre 2010 alle ore 10.03

09.12.2010 di Karin Burger

Importazioni illegali di animali

La normativa UE non viene rispettata

Foto: spesso le importazioni di animali sono illegali

L’importazione di animali dall’estero è un tema molto scottante e messo in discussione. A parte le discussioni pro e contro che fanno tra loro gli animalisti, da tempo i legislatori sia a livello Nazionale che europeo hanno creato dettagli circostanziati con regolamentazioni precise. Ma in Germania queste regolamentazioni in essere in alcuni Land (regioni) non vengono applicate. Tralasciando i controlli delle Autorità e quelle relative alla legislazione sulle zoonosi, viene importato nella Repubblica Federale una quantità non decifrabile di animali, sopratutto cani, da organizzazioni della protezione animale.- Per i Land Sassonia, Saar ed Amburgo, CharityWatch.de ha la conferma scritta dei relativi Ministeri che ammettono di non applicare la normativa vigente. .



Legislazione . Nel di settembre 2010 il Dr. Patrik Huselstein del Ministero dell’Agricoltura, Alimentazione e tutela dei consumatori (BMELV) ha presentato una relazione dettagliata che spiega la normativa relativa all’importazione di animali da parte di associazioni animaliste. I punti principali sono i seguenti:

1. Tutte le organizzazioni per la protezione animale, prima dell’importazione di animali, devono richiedere presso la ASL veterinaria competente l’iscrizione come da paragrafo 4 della legge sulla protezione da zoonosi (BMTierSSchV) .

2. Indipendentemente dal tipo di trasporto e del numero di animali, tutti i trasporti devono essere segnalati il giorno stesso, attraverso il sistema TRACES.

3. Anche le organizzazioni animaliste per legge devono avere la licenza come da paragrafo 11, comma 1 No. 3 lettera b della legge sulla protezione animale, per il “commercio professionale di animali” Questa licenza non ha nulla a che fare con la licenza prevista dal paragrafo 11 (competenza professionale). 4.Cuccioli di età inferiore ai tre mesi che non possono essere vaccinati contro la rabbia a causa dell’età, non possono affatto essere importati in Germania, nemmeno se accompagnati dalla madre. Non sono possibili autorizzazioni particolari/eccezioni .

Richiesta a livello nazionale . A seguito di ricerche singole, CharityWatch ha fatto richiesta a tutti i Ministeri regionali dell’agricoltura . La richiesta giornalistica verteva sul numero di associazioni ed organizzazioni che hanno la licenza prescritta, il numero dei trasporti segnalati ed il numero di cani importati nel 2009. Poi per ogni Land (Regione) questi dati sono stati richiesti anche per associazione campione.

Mancata conoscenzaMolte organizzazioni animaliste non conoscono la legislazione vigente. Spesso si sente rispondere che si tratta di protezione animale e non di attività commerciale. Il legislatore però la pensa diversamente. Non si tratta di verificare un eventuale guadagno, bensì se con l’importazione v’è flusso di denaro. E nella protezione è così poiché con l’adozione degli animali viene incassata la “Schutzgebuehr”. Criterio completamente diverso dalla regolamentazione relativa ai movimenti per viaggi, se nel paese di destino avviene la cessione ad un nuovo proprietario. Non è rilevante nemmeno il numero di animali importati. Le regolamentazioni citate sono valide anche se viene portato un solo cane in Germania. Ogni organizzazione animaliste od ogni singolo animalista che porta in Germania animali senza avere il numero di registrazione secondo il paragrafo 4 del BMTerSSchV e senza aver effettuato la comunicazione TRACES, lo fà illegalmente. E vale anche per I padrini di volo

Sassonia. Il Ministero della Sassonia ha comunicato, relativamente ad un caso specifico, che alla ASL veterinaria la situazione legislative è risultata chiara solo ora attraverso le indicazioni di CharityWatch.de ed ha espresso i suoi ringraziamenti. Per assicurarsi che le nuove regolamentazioni relative all’importazione di animali e commercio con questi animali, vengano recepite, sono stati nuovamente informati le ASL veterinarie ed i nuclei antisofisticazione.

Amburgo. Ci sono innumerevoli organizzazioni animaliste che rientrano nella competenza dell’ufficio tutela del consumatore di Amburgo, che importano regolarmente animali dall’estero. Ma né nel 2009 e nemmeno negli anni precedenti è mai stato assegnato un numero di registrazione ad un’organizzazione animalista, come da paragrafo 4 del BMTierSSchV. nel Land (Regione) di Amburgo.In questa Regione le ASL veterinarie preposte non hanno mai preteso da alcuna associazione animalista od organizzazione animalista di presentare la richiesta per la licenza per il commercio con animali. Nel sistena TRACES non c’è nemmeno una segnalazione di un trasporto di animali nella Regione di Amburgo. Il Ministero non ha delle cifre relative al numero di cani importati nel 2009. Ciò significa a tutt’oggi non ci sono mai stati controlli relativi alla legge sulle zoonosi sulle importazioni di animali effettuate da organizzazioni animaliste.
Regione Saar . La stesura della normative BMTierSSchV è del 1992. La versione attuale di questa legge è nota da aprile 2005. Nonostante ciò il Ministero della salute e tutela del consumatore non rispettando l’attuale legislazione, si giustifica asserendo che le associazioni animaliste di questa regione fanno riferimento all’attività di volontariato. Con la cessione degli animali viene solo richiesta la Schutzgebuehr (tassa per la protezione animale ), che non rappresenterebbe un guadagno. Addirittura due mesi dopo esplicito chiarimento da parte del BMELV, per cui anche per le associazioni animaliste è valido lo status “commercio professionale con animali” , la Regione del Saar si rifà alla posizione obsoleta dello stato di Onlus/volontariato. Comunque, anche tralasciando il criterio del commercio professionale, nella stesura attuale la legge BMTierSScH è valida da cinque anni. Da allora è obbligatorio avere un numero di iscrizione per i trasporti che devono essere segnalati attraverso il sistema TRACES. Ma anche questa parte delle normative vigenti nella Regione Saar non viene applicata : nessuna iscrizione e neanche un trasporto di animali segnalato nella Saar. Quindi una richiesta di dati relativa ad un’organizzazione animalista con sede nella Saar, che importa regolarmente animali dall’estero come da documentazione attestante, resta inevasa. .

Controlli inesistenti. Da valutazioni effettuate, vengono importati ogni anno dall’estero in Germania dai 250.000 ai 400.000 cani. Sebbene ormai la protezione all’estero e l’importazione di animali da parte di organizzazioni animaliste ha raggiunto un volume non indifferente, nonostante in passato si sono diffuse pericolose zoonosi (attualmente l’anemia infettiva dei cavalli), in diverse Regioni tedesche la legislazione Europea non è mai stata applicata. Le importazioni di animali da parte delle organizzazioni animaliste si muovono in un ambito grigio, fuori da qualsiasi controllo delle Autorità.

Riconosciuta l’esplosività della situazione: Nel frattempo i Ministeri dei Land/regionali hanno ammesso l’importanza che rivestono le richieste di Charitywatch.de. Questo argomento è stato inserito nell’agenda dell’ultima seduta dell’Unione regionale della Tutela del consumatore (LAV). Nella LAV operano le Autorità più alte regionali responsabili della tutela del consumatore. Il compito è in particolare coordinare l’applicazione delle legislazioni. E’ già stato confermato che verrà rilasciato un parere da parte della LAV , che verrà pubblicato da Charitywatch.de.

Opinione di CW-. Negli anni passati si è potuto evincere, dai gravi pericoli occorsi (vedi influenza aviaria e suina) , l’importanza dei controlli sulle zoonosi. Anche il gruppo di malattie infettive che non ha effetti diretti sull’uomo, per via del traffico mondiale e del commercio globalizzato, può trasformarsi in tempi molto brevi in un pericolo con potenziali danni economici rilevanti. Per questo motivo non è accettabile il fatto che le leggi vigenti a riguardo non vengano rispettate.

Ma l’argomento ha altre sfaccettature: Sebbene la protezione animale rientra negli obiettivi dello Stato, molti ambiti di questo importante compito sociale viene rimandato al volontariato. Prendiamo per esempio la gestione degli animali abbandonati e gli animali sequestrati dalle Autorità. Come si è potuto accertare ora, anche l’importazione di animali da parte di organizzazioni per la protezione animale si muove in un ambito al di fuori di qualsiasi controllo da parte dello Stato. Nella sua posizione rilevante nell’ambito social-politico la protezione animale stessa deve avere interesse vitale affinché il proprio lavoro sia trasparente, controllato e sicuro.

http://www.charitywatch.de/index.asp?fct=vote&id=1374&ot=4&vote=396

ORIGINALE:

09.12.2010 von Karin Burger

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Illegale Tierimporte (1)

Geltendes EU-Recht wird nicht angewandt



Tierimporte sind häufig illegal

Bild:©Michael Homann-Fotolia.com

Der Import von Tieren aus dem Ausland ist ein heiß umstrittenes Thema. Abseits aller Pro und Contras in der Diskussion unter Tierschützern hat der Gesetzgeber sowohl auf Bundes- sowie auf Europa-Ebene schon längst eindeutige Fakten geschaffen und gibt genaue Regelungen vor. Nur: In Deutschland wird dieses geltende Recht in einigen Bundesländern nicht angewandt. Abseits aller behördlichen und seuchenrechtlichen Kontrollen wird eine nicht bezifferbare Anzahl von Tieren, insbesondere Hunde, durch Tierschutzorganisationen in die Bundesrepublik eingeführt. Für die Bundesländer Sachsen, Saarland und Hamburg liegt CharityWatch.de das Eingeständnis der Nichtanwendung geltenden Rechts durch die zuständigen Ministerien schriftlich vor.



Rechtsrahmen. Im September 2010 legte Dr. Patrik Huselstein vom Bundesministerium für Ernährung, Landwirtschaft und Verbraucherschutz (BMELV) eine detaillierte Stellungnahme vor, die das geltende Recht bei der Einfuhr von Tieren durch Tierschutzorganisationen erklärt. Die wichtigsten Punkte dabei sind:

1. Alle Tierschutzorganisationen müssen vor der Einfuhr von Tieren bei ihrem zuständigen Veterinäramt eine Registriernummer nach Paragraph 4 Binnenmarkt-Tierseuchenschutzverordnung (BMTierSSchV) beantragen.

2. Unabhängig von der Art des Transportes und der Anzahl der Tiere müssen alle Transporte am Tag der Verbringung über das TRACES-System gemeldet werden.

3. Auch Tierschutzorganisationen benötigen eine Genehmigung nach Paragraph 11 Absatz 1 Nummer 3 Buchstabe b Tierschutzgesetz für den „gewerblichen Handel mit Tieren“. Diese Genehmigung hat nichts mit der für Tierheime und tierheimähnliche Einrichtungen vorgeschriebenen Paragraph 11-Genehmigung (Sachkunde) zu tun.

4. Welpen unter drei Monaten, die aufgrund ihres Alters nicht gegen Tollwut geimpft sind, dürfen überhaupt nicht und auch nicht in Begleitung eines Muttertieres nach Deutschland eingeführt werden. Auch Ausnahmegenehmigungen sind hierfür nicht möglich.

Bundesweite Anfrage. Aufgrund der Ergebnisse bei Einzelrecherchen startete CharityWatch.de eine bundesweite Anfrage an alle Landwirtschaftsministerien. Dabei richtete sich die Presseanfrage auf die Anzahl der mit entsprechenden Genehmigungen ausgestatteten Vereine und Organisationen, die Anzahl der gemeldeten Transporte sowie die Anzahl der 2009 eingeführten Hunde. Zu jedem Bundesland wurden diese Daten dann auch noch für einen Beispielverein abgefragt.

Unwissenheit. Vielen Tierschutzorganisationen ist die Gesetzeslage nicht bekannt. Immer wieder ist der Einwand zu hören, es handele sich im Tierschutz nicht um eine gewerbliche Tätigkeit. Der Gesetzgeber sieht das anders. Es geht nicht um einen möglicherweise erzielten Gewinn, sondern lediglich darum, ob im Zusammenhang mit dieser Einfuhr Geld fließt. Das ist im Tierschutz der Fall, werden doch bei der Vermittlung der Tiere Schutzgebühren erhoben. Ausschlaggebendes und unterscheidendes Kriterium zur sogenannten Reiseverkehrsregelung ist der intendierte Besitzerwechsel im Zielland. Entscheidend ist auch nicht die Anzahl der eingeführten Tiere. Die zitierten Regelungen gelten ebenso, wenn nur ein einziger Hund nach Deutschland verbracht wird. Jede Tierschutzorganisation, jeder Tierschützer, der ohne Registriernummer nach Paragraph 4 BMTierSSchV und ohne TRACES-Meldungen Tiere in die Bundesrepublik einführt, tut dies illegal. Das gilt auch für Flugpatenschaften.

Sachsen. Das sächsische Staatsministerium teilt auf Anfrage zu einem Einzelfall mit, dass dem zuständigen Veterinäramt die Rechtslage erst durch die Hinweise von CharityWatch.de klar geworden ist und hat sich ausdrücklich dafür bedankt. Um die Umsetzung der Vorschriften zukünftig sicherzustellen, wurden die Lebensmittelüberwachungs- und Veterinärämter noch einmal über die Rechtslage bei der Einfuhr von Tieren und beim Handel mit diesen Tieren informiert.

Hamburg. Es gibt eine ganze Reihe von Tierschutzorganisationen im Zuständigkeitsbereich der Hamburger Verbraucherschutz-Behörde, die regelmäßig Tiere aus dem Ausland einführen. Aber weder 2009 noch in den Jahren zuvor ist irgendeiner Tierschutzorganisation im Bundesland Hamburg jemals eine Registriernummer nach Paragraph 4 BMTierSSchV zugewiesen worden. Kein Tierschutzverein und keine Tierschutzorganisation in diesem Bundesland wurde bisher von den zuständigen Veterinärbehörden dazu aufgefordert, eine Genehmigung zum gewerblichen Handel mit Tieren zu beantragen. Im TRACES-System ist keine einzige Meldung eines Transportes von Tieren in das Bundesland Hamburg vorhanden. Irgendwelche Zahlen darüber, wie viele Hunde 2009 eingeführt wurden, hat das Ministerium nicht. Das bedeutet, tierseuchenrechtliche Kontrollen von Tiereinfuhren durch Tierschutzorganisationen finden bisher nicht statt.

Saarland. Ausfertigungsdatum der BMTierSSchV ist 1992. Die aktuelle Fassung dieses Gesetzes ist seit April 2005 bekannt. Trotzdem argumentiert das Saarländische Ministerium für Gesundheit und Verbraucherschutz konträr zur bestehenden Rechtslage damit, dass sich die in diesem Bundesland ansässigen Tierschutzvereine auf ihre gemeinnützige Tätigkeit beriefen. Bei der Abgabe von Tieren würden lediglich Schutzgebühren erhoben, die keiner Gewinnerzielung dienen. Selbst zwei Monate nach der expliziten Klarstellung durch das BMELV, wonach der Status „gewerblicher Handel mit Tieren“ auch für Tierschutzvereine gilt, zieht sich das Saarland auf die obsolete Gemeinnützigkeitsposition zurück. Aber auch ohne das Kriterium der Gewerblichkeit gilt die BMTierSSchV in der aktuellen Fassung seit fünf Jahren. Folglich ist seit dem eine Registriernummer erforderlich und Transporte müssen über TRACES gemeldet werden. Doch auch dieser Teil gesetzlicher Bestimmungen kommt im Saarland nicht zur Anwendung: keine einzige Registrierung, kein einziger ins Saarland gemeldeter Tiertransport. Demgemäß bleibt die Abfrage der Daten zu einer im Saarland ansässigen Tierschutzorganisation, die nachweislich und regelmäßig Hunde aus dem Ausland einführt, negativ.

Fehlende Kontrolle. Schätzungen gehen davon aus, dass zwischen 250.000 und 400.000 Hunde jährlich aus dem Ausland in die Bundesrepublik eingeführt werden. Obwohl der Auslandstierschutz und die Einfuhr von Tieren durch Tierschutzorganisationen inzwischen einen erheblichen Umfang erreicht hat, obwohl in der Vergangenheit immer wieder gefährliche Seuchen ausgebrochen sind (aktuell die infektiöse Anämie bei Pferden), findet in verschiedenen Bundesländern bisher keine Anwendung geltenden EU-Rechts statt. Tierimporte durch Tierschutzorganisationen bewegen sich in einem Graubereich außerhalb jeder behördlichen Kontrolle.

Brisanz erkannt. Inzwischen haben die Länder-Ministerien die Brisanz der Anfragen von CharityWatch.de erkannt. Das Thema wurde auf die Agenda der letzten Sitzung der Länderarbeitsgemeinschaft Verbraucherschutz (LAV) gesetzt. In der LAV wirken die für den Verbraucherschutz zuständigen obersten Landesbehörden zusammen. Aufgabe ist insbesondere eine Koordinierung des Vollzuges der Rechtsvorschriften. Eine Stellungnahme der LAV ist angekündigt und wird anschließend von CharityWatch.de veröffentlicht.



CW-Meinung. Welchen Stellenwert tierseuchenrechtliche Kontrollen besitzen, haben die großen Tierseuchen-Bedrohungen (Vogel-, Schweinegrippe etc.) der vergangenen Jahre deutlich gemacht. Auch die Gruppe der Seuchen, welche keine direkten gesundheitlichen Auswirkungen auf den Menschen hat, werden durch den weltweiten Reiseverkehr und globalen Handel schnell zu einer Gefahr mit potenziell großen wirtschaftlichen Schäden. Deshalb ist es nicht hinnehmbar, wenn geltendes Recht in diesem Bereich nicht angewandt wird.

Doch das Thema hat weitere Facetten: Obwohl Tierschutz als Staatsziel definiert ist, werden weite Bereiche dieser wichtigen gesellschaftlichen Aufgabe in das Ehrenamt verschoben. Als Beispiele zu nennen sind die Fundtierverwaltung und die Betreuung von durch die Behörden beschlagnahmter Tiere. Wie sich jetzt herausstellt, bewegt sich auch die Einfuhr von Tieren durch Tierschutzorganisationen teilweise in einem Bereich abseits jeder staatlichen Kontrolle. Der Tierschutz selbst muss ein vitales und seinem gesellschaftspolitischen Stellenwert angemessenes Interesse daran haben, seine Arbeit transparent, kontrolliert und sicher zu machen.

http://www.charitywatch.de/index.asp?fct=vote&id=1374&ot=4&vote=396


Un grazie anche da parte mia a Charitywatch per l'indagine compiuta e che certamente verrà approfondita, con la speranza che serva una volta per tutte a mettere in luce in modo incontestabile la realtà di assoluta e pericolosa confusione che governa l'importazione di animali dall'Italia ( e non solo) verso la Germania.
Questa denunciata è la condizione che consente il traffico di cani e gatti in assoluta libertà, confermato anche dal fatto che stiamo parlando di rapporti gestiti da organizzazioni animaliste abilitate alla vendita di animali.
Alma Galli

lunedì 30 novembre 2009

BUON NATALE A MILANO, QUESTO IL PRESEPE


IL GREGGE

Questa vicenda inizia nell'ottobre del 2008 quando la mia amica, la dottoressa Patrizia Perricone, mi telefona disperata chiedendomi di annotare il numero di targa di un camion.
Il motivo è che ha visto maltrattare un agnello e vuole ricordare i dati di chi lo ha fatto, in questo caso la targa del camion che io ovviamente ho annotato.
Da questo momento in poi l'incubo prosegue in un crescendo di atrocità e di violenza, fino ad oggi, dove mi auguro con questa pubblica denuncia, di ottenere quanto era doveroso fare da mesi da parte delle persone deputate alla tutela degli animali e pagate per farlo con denaro pubblico.
Considero queste persone responsabili quanto i "pastori" del maltrattamento subito dai soggetti che qui pubblico e non solo da loro, dato che la denuncia comprendeva altri animali di proprietà delle stesse persone, certamente trattate allo stesso modo.
Dall'autunno 2008 ad oggi i cani sono stati mantenuti da me e dalla dottoressa Patrizia Perricone, da una settimana ci è stato anche impedito di portare il cibo e questo impedimento è stato praticato con minacce alla persona che sino ad ora si era fatta carico di consegnargli sacchi di crocchette e scatolette.
Il nostro impegno nel provvedere al mantenimento di questi cani, è stato mantenuto anche nei periodi in cui erano col gregge in altre zone, allo scopo facevamo recapitare abbondanti scorte di cibo, che dubitiamo fortemente sia stato loro somministrato, dato la permanente estrema magrezza dei poveretti.
Sono anche sempre state rifiutate le cure che la dottoressa Perricone ha sempre offerto gratuitamente e hanno anche rifiutato di cedere i cani, dietro compenso proposto da me di 300 euro per ciascuno di essi, quando questi erano malati.
Qui di seguito la denuncia fatta il due luglio 2009 all'Anpana di Milano.
A questa e-mail ha fatto contemporaneamente seguito la consegna nel loro ufficio, dei filmati relativi a questa realtà di maltrattamento, messi così a loro completa disposizione, quale documentazione comprovante la denuncia.
Telefonicamente, io ero stata più volte ampiamente rassicurata sul buon esito di tale atto, sia per l'abbondante documentazione presentata, sia per l'evidenza dei maltrattamenti, tutto questo si è invece risolto nel più assordante ed inammissibile silenzio.
Questi filmati sono stati prodotti da un terzo testimone della vicenda che è riuscito con infinita pazienza e determinazione e coraggio, a riprendere durante le consegne di cibo, degli squarci di questa terrificante realtà.
I cani servono sia per controllare gli altri animali che per fare la guardia al campo, per questo motivo vengono singolarmente legati ai quattro angoli di un campo, dove i confini e l'ampiezza sono decisi dai pastori.
Lì, legati con corde o catene di un metro, isolati, senza riparo, nè cibo nè acqua, restano giorni e notti intere in qualunque situazione climatica, sia col caldo torrido che col gelo invernale.
Nella denuncia che segue, si parla di un cane con frattura del femore, questo cane in quelle condizioni, doveva lavorare, non aveva cibo, dormiva nella neve vicino alla roulotte, poi è sparito......

LA DENUNCIA
Gentil Signor Francesco, come d’accordo le mando le informazioni inerenti al caso del gregge itinerante.
Dall ottobre 2008 ho notato la presenza di un gregge di pecore ed altri animali nella zona di Segrate dove io risiedo.
La mia attenzione è stata attirata una mattina quando vidi trascinare un agnellino per gli arti posteriori da un capo all’altro del campo, dove stanziava il gregge ,( a lato della strada Padona nella zona di vimodrone) e successivamente veniva lanciato ” a mò di pacco” in un camion iveco rosso con targa ****** fermatosi a lato della strada bloccando il traffico!!
Dopo aver assistito alla scena ho avvertito del fatto i carabinieri di Segrate i quali mi assicurarono di andare subito a controllare sul posto ma PUTROPPO nel pomeriggio mi dissero che il gregge non l’avevano trovato!!!!
Cosi’ mi rivolsi all’UDA di Segrate ma anche loro mi dissero che non si poteva fare nulla!!
Nel frattempo il gregge si era spostato e dopo qualche mese , al suo ritorno, controllai con più attenzione lo stato degli animali e vidi che molte pecore erano affette da gravi zoppie ( ma costrette comunque a camminare) e i cani presenti utilizzati per il gregge , allora in numero di 2, erano molto magri.
Uno di questi 2 cani (nero-bianco maschio taglia grande) aveva una grave difficoltà deambulatoria!
Cercai allora di comunicare con l’uomo addetto al gregge ( un signore di nazionalità rumena) il quale mi disse che il cane era caduto in montagna fratturandosi il femore , presumibilmente, ma non ricevette alcuna cura!!!
Chiesi insistentemente al Signore di farmi parlare con il proprietario del gregge lasciando il mio numero telefonico per poter curare il cane naturalmente a titolo gratuito ma non ricevetti alcuna telefonata nonostante le mie ripetute insistenze!!
Da allora tutte le volte che il gregge sostava nelle mie vicinanze, viste le condizioni di estremo maltrattamento nelle quali erano mantenuti TUTTI gli animali, Io e altre persone abbiamo cercato di provvedere almeno all’alimentazione dei cani (e a volte anche per asini e pony)…che ben presto divennero da 2 a ben 9!!!
Dalle informazioni ottenute dal Signore rumeno abbiamo saputo che il proprietario è il Sig ******* , il quale possiede un “magazzino “ a ************** dove sembra ci siano altri animali: galline vacche ecc…
I cani ora 9 sono mantenuti in condizioni al limite della possibilità della sopravvivenza, sono molto magri , legati sempre ( tranne 2) e senza acqua né tantomeno cibo a loro disposizione!!
Viene loro concessa la possibilità di abbeverarsi 1 volta al giorno con acqua stagnante contenuta in bidoni putrescenti e viene loro gettato loro del pane secco e ammuffito se viene portato al pastore rumeno dal proprietario del gregge!!!!
Chiediamo , in merito all’applicazione dell’articolo 727 del codice penale l’immediato controllo della situazione affinché gli animali siano mantenuti nel rispetto dei loro diritti!!
Grazie
Patrizia Perricone
Qui cerco di dare l'dea dell'ambiente dove si svolge il fatto, come si vede non è isolato e quanto accade è visibile, peraltro di questa realtà che si svolge a Segrate, abbiamo informato tutti.....ricevendo risposte terrificanti: "non si può fare niente" " i pastori sono così"....
Queste foto sono fotogrammi di filmati che in parte erano stati consegnati su dischetto all'Anpana, in parte (ma significativa) perchè altri sono stati aggiunti ora.

questo uno dei loro pony

le case intorno al gregge

il primo agnello

più gli altri tre, il carico....

la madre li segue verso il camion

dove vengono gettati
Molte pecore sono profondamente ferite così
ì miseri resti, sempre nel campo
Altre morte
MADRE E FIGLIO
Un agnellino e sua madre. Sono isolati perchè l’agnellino è ferito e la madre è legata vicino a lui con una corda cortissima che le impedisce anche di abbassarsi per accudirlo ed alleviare il suo dolore.
Questa la solitudine e la sofferenza in attesa di sorella morte, che pietosamente li libererà dall'incubo di questa vita.
In questa foto si vede bene la lunghezza della corda che lega la madre e si inizia a vedere che il piccolo ha qualcosa di strano

Il piccolo ha una zampa che sembra spezzata e il mantello è molto“strano”

Qui si può valutare benissimo la corda che lega la madre e si vede bene il piccolo

Qui il cucciolo vicino alla madre e il pelo “disordinato”
l'agnellino
Il mantello che pende sul lato

L’agnello VIVO,è stato scuoiato in parte, ha la pancia in parte aperta e per questo il pelo cade di lato

Ancora l’agnellino

Ora una sequenza di 4 foto che cerca di evidenziare la sofferenza e la fatica di questo povero
essere, solo per riuscire a sdraiarsi



Sua madre cerca di accudirlo, in una infinita solitudine.
Per me questo è uno dei tanti Gesù Bambini nati su una croce costruita dall'ignoranza che dà il diritto all'abuso su chi, inerme, non può avere diritto a niente.
E' una croce che caricata sulle spalle di ogni debole, indipendentemente dalla forma del suo corpo,
rappresenta il diritto di una società incivile, ad infliggere inutile sofferenza.
non sappiamo quanto tempo sia durata questa inutile agonia perchè il proprietario del gregge ovviamente non amava la nostra redditizia presenza.
Semplicemente dopo alcuni giorni, quando siamo tornati coi sacchi di crocchette per i cani, Gesù Bambino non c'era più....l'agnello sacrificale aveva offerto anima e corpo, come sempre.

ALTRI FIGLI DI UN DIO CRUDELE
La femmina del gruppo, ha partorito tre cuccioli.
Dopo un paio di giorni un forte temporale ha creato delle pozze ed il più fortunato dei tre è morto annegato

i due cuccioli

la mamma li allatta

cucciolo

entrambe i cuccioli

l'acqua da bere per i cani

sotto il sole

L'inevitabile epilogo....sorella morte
Queste le condizioni in cui vengono tenuti legati i cani

corda corta, pochissima possibilità di movimento, restano legati giorno e notte senza cibo nè acqua, pieni di parassiti.
anche quando piove viene legato qui e di sotto la buca si riempie d'acqua.
questa è la roulotte dove i pastori tengono le loro cose e spesso i cani sono legati qui per fare la guardia

eeeeeee

questo è legato in punto che serve ai pastori per controllare un perimetro intorno al campo, il cane resta isolato senza riparo, senza cibo e senza acqua, giorno e notte, con qualsiasi tempo, anche la neve.

sempre da guardare la lunghezza della corda

qui può muoversi solo saltando, senza cibo, acqua e riparo, come sempre

questo è un cane particolarmente depresso o malato, non è stato possibile intervenire

questa la catena

la catena che finisce dove la si vede finire, non c'è una parte nascosta

è sfinito

in questo cespuglio un'altro cane

è legato con una doppia catena

doppia catena che qui si vede bene

misuriamo a spanne la lunghezza della catena, questa è la prima

sopra la seconda e sotto la terza

ultimo palmo, a dire in totale quattro spanne di 25 centimetri l'una, ovvero un metro di catena

e nonostante tutto la sua dolcezza, felice di una carezza.
anche lui ovviamente senza riparo, acqua e cibo

Lo sguardo
ALLA CATENA QUANDO PIOVE
Con la pioggia non cambia niente, stesse corde, stesse catene, nessun riparo, niente cibo.
Soli giorno e notte a far la guardia all'impero del pastore.

sempre lui legato

la lunghezza della corda che non permette nessun movimento al cane

ancora lui

QUANDO PIOVE TANTO.......

il terreno invaso dall'acqua

anche qui un cane

lei è la madre dei cuccioli morti, stà guardando l'acqua

ecco in che condizioni deve stare, immobile nella melma, tutto intorno allagato, da sola, al freddo, senza riparo e senza cibo

sempre lei, una desolazione totale

martoriata dalla pioggia incessante

lei quest'estate che era già sofferente per l'allattamento, senza cibo e piena di parassiti, in confronto ad oggi era un'altra.
Quanto potrà resistere ancora a questi maltrattamenti?
Ringrazio l'ENPA di Pavia, nella persona della signora Vincenza Tardino, che si è resa disponibile ad accogliere i cani, al momento del sequestro.
Confermo che mi auguro molta sollecitudine nel risolvere questo problema da parte delle persone deputate a tale compito e che le stesse ci tengano aggiornati sulla sorte degli animali.
Tra alcuni giorni aggiungerò altri elementi a questa denuncia così che tutto divenga totalmente pubblico, dopo mesi che aspettiamo una risposta, un intervento rapido e risolutivo, ovvero il sequestro di animali evidentemente fortemente maltrattati, è doveroso.

Alma Galli